Rivedere di recente i vecchi scatti raffiguranti le Cinque Terre mi ha profondamente colpito per la loro bellezza senza tempo, spingendomi a indagare su chi, sul finire dell'Ottocento, avesse potuto regalarci tali meraviglie.
Che fascino le vecchie fotografie dellaLiguria , con le case arroccate una sull'altra che si arrampicano sulle colline, il porto di Genova brulicante di vita e i borghi delle Cinque Terre aggrappati alle scogliere, dietro queste immagini antiche, testimonianze di un altro tempo, si cela il lavoro di August Alfred Noack, un vero pioniere della fotografia mondiale.
Noack fu molto più di un semplice fotografo. Autentico "ambasciatore" della Liguria, realizzò campagne fotografiche in tutta la regione, spingendosi fino alle allora impervie Cinque Terre. Le sue immagini, diffuse anche all'estero, contribuirono a creare un'immagine idealizzata del territorio, con i suoi borghi marinari, le ville aristocratiche e i paesaggi mozzafiato. Proprio per questo, è considerato l'"inventore delle riviere", che all'epoca, con il loro fascino unico, rappresentavano un angolo di paradiso. L'interesse di Noack, tuttavia, non si limitò ai paesaggi: il suo sguardo si posò anche sulla città di Genova, in particolare sul cimitero monumentale di Staglieno, i cui monumenti funebri furono immortalati con un approccio quasi artistico. Alla sua morte, l'attività fu proseguita dal figlio Ernesto, per poi passare a Carlo Paganini. Nel 1926, il Comune di Genova acquisì l'archivio dello Stabilimento Fotografico Noack, un tesoro di 4000 negativi originali su lastra di vetro. Questo ha permesso di preservare e studiare il lavoro di Noack, rivelando la sua maestria tecnica e la sua profonda conoscenza del territorio ligure.
Oggi, grazie alla rete, si possono ammirare numerosi suoi scatti: https://catalogo.museidigenova.it/oggetti/107158-noack-al
August Alfred Noack è stato un vero pioniere, un narratore di storie attraverso le immagini e un artista capace di cogliere l'anima della Liguria. Grazie al suo lavoro, possiamo oggi viaggiare nel tempo, riscoprendo una Liguria che non esiste più o che è profondamente cambiata. La sua eredità ci invita a guardare il mondo con occhi nuovi, a cercare la bellezza anche nei luoghi più familiari e a valorizzare la ricchezza del nostro patrimonio culturale.