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Serie A, la lotta per non retrocedere (32^ G.) - Serie A, the fight not to be relegated (Day 32) [Multilanguage]

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frafiomatale
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14 days agoSteemit6 min read

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Il trequartista del Cagliari, Nicolas Viola. Matteo Brama, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

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DICIOTTO PUNTI D'ORO

Con la conclusione della trentaduesima giornata di campionato, per le sette compagne di sventura che cercheranno in tutti i modi di evitare gli ultimi due passaggi diretti in Serie B (la Salernitana, ultima in classifica a quota 15 punti, è già virtualmente retrocessa) restano solo sei partite prima della conclusione del campionato.

Diciotto punti che pesano dieci volte tanto, considerando come la brevità della mini classifica avulsa assegni agli eventuali movimenti un'importanza vitale. Un mini filotto, anche solo di un paio di vittorie, può infatti diventare fondamentale e tirare fuori dai guai chi oggi sembra destinato alla cadetteria, mentre lo spazio per i passi falsi, soprattutto negli scontri diretti, si è ridotto notevolmente.


PosSquadraPuntiGiocateVNPDR
13Lecce323271114-21
14Cagliari313271015-20
15Udinese283141611-17
16Verona283261016-14
17Empoli28327718-23
18Frosinone27326917-23
19Sassuolo26326818-23

Come abbiamo visto ieri, nel post di analisi della trentaduesima giornata di campionato, solo due partite delle dieci in programma si sono concluse con un risultato diverso dal pareggio: la Lazio, nell'anticipo di venerdì, ha tramortito 4-1 la povera Salernitana, spingendola sempre di più verso un destino ineluttabile, mentre sabato l'onore dei tre punti è toccato al Lecce, che ha trovato ad un minuto dal novantesimo il goal vittoria nello scontro diretto casalingo con l'Empoli.

Un successo fondamentale per i salentini, il cui vantaggio sul terzultimo posto è ora ampliato a cinque più rassicuranti lunghezze. Per i giallorossi ancora tre match decisivi da qui alla fine, con Sassuolo (alla prossima giornata) e Cagliari in trasferta, in aggiunta a quello con l'Udinese al Via del Mare della terzultima domenica.

Si può facilmente credere che con un bottino di 5-6 punti, magari contando anche la partita interna col Monza, ormai privo di motivazioni, e le sfide con Atalanta (in casa) e Napoli all'ultima giornata, la squadra di Gotti abbia ottime chances di giocare nel massimo campionato anche durante la prossima stagione. La piazza se lo meriterebbe, per la gestione oculata che comprende anche l'ottimo lavoro svolto da D'Aversa prima della folle testata rifilata ad Henry, causa del suo licenziamento.

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L'allenatore del Cagliari, Claudio Ranieri. Sandrino 14, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Verso un ulteriore miracolo sportivo di una superba carriera si sta dirigendo anche Claudio Ranieri, che con il suo Cagliari è riuscito a raccogliere 4 punti nelle ultime due settimane, nonostante il calendario avesse riservato ai sardi avversari ostici come Atalanta ed Inter. La squadra che è uscita da San Siro lunedì sera con un prodigioso 2-2 (e poteva essere una vittoria, se Viola non avesse spedito tra le braccia di Sommer il colpo di testa finale) gioca un calcio intelligente, capace di leggere alla perfezione i momenti della partita.

Il trittico più complicato di questo finale di stagione verrà completato venerdì dalla sfida casalinga alla Juventus, a caccia di punti Champions League, ma è soprattutto negli scontri diretti con Lecce e Sassuolo e nella gara interna dell'ultima giornata con la Fiorentina che gli isolani cercheranno i punti che mancano per la matematica salvezza.

Mantenendo il punticino conquistato nella gara sospesa con la Roma anche nei venti minuti finali (si giocherà probabilmente il 25 aprile), l'Udinese compirebbe un passettino in più verso la permanenza in Serie A, anche se gli eventuali tre punti che a quel punto racchiuderebbero quattro squadre (Udinese, Verona, Empoli e Frosinone) non potrebbero di certo permettere troppi rilassamenti.

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Lo stadio Bluenergy di Udine. Matteo.favi, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Dalla loro i friulani possono tuttavia considerare il fatto di avere ancora a disposizione ben quattro scontri diretti, in trasferta con Verona (alla prossima giornata), Lecce e Frosinone, e in casa con l'Empoli, queste ultime due rispettivamente alla penultima e all'ultima giornata. Un finale infuocato, dove proprio le due domeniche conclusive potrebbero assumere il peso di altrettanti spareggi.

Decisive probabilmente per il destino del Verona saranno le motivazione degli avversari, mentre l'Empoli, dalla vittoria ottenuta a Reggio Emilia con il Sassuolo a fine febbraio, ha raccolto solo tre punti (contro il Torino FC) nelle successive sei partite e si trova ora relegato al diciassettesimo posto, l'ultimo utile per evitare la retrocessione. Già svanito "l'effetto Nicola"? Può darsi, ma è bene sottolineare come dall'arrivo dell'ex tecnico della Salernitana la formazione toscana abbia compiuto decisi passi in avanti nel gioco e nei risultati rispetto ai suoi predecessori.

Frosinone e Sassuolo, se il campionato terminasse oggi, sarebbero le due squadre destinate a lasciare la massima serie al termine della stagione. Singolare il cammino di entrambe, partite per sognare addirittura posizioni europee e cadute lentamente in una spirale di risultati negativi che le ha risucchiate fino al fondo della classifica.

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L'allenatore del Frosinone, Eusebio Di Francesco. Антон Зайцев, CC BY-SA 3.0 GFDL, via Wikimedia Commons

I ciociari, condividendo la scelta di Cagliari e al Verona, hanno scelto di non cambiare allenatore, fidandosi delle qualità di Di Francesco. I recenti pareggi ottenuti nelle due difficili partite con Bologna e Napoli significano che la squadra non ha mollato e intende lottare fino alla fine. Gli incroci con Salernitana, Empoli e Udinese, insieme ad altre due sfide alla loro portata, con Torino FC e Monza, potrebbero far tornare il sorriso ai gialloblù, che manca addirittura da gennaio.

Come speranza personale, mi auguro che la squadra laziale possa salvarsi a differenza del Sassuolo, graziato dal VAR in due occasioni nel 3-3 casalingo rimediato con il Milan (due goal annullati per fuorigioco millimetrico). Vedere l'AD neroverde, Giovanni Carnevali, rimpiangere i soldi regalati alla Roma o i favori di mercato fatti a qualche altro "compare", non avrebbe prezzo.

Statemi bene, alla prossima!

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